Un modo per ingraziarsi i favori del potenziale acquirente è fargli tenere in mano e in posizione verticale, un racchetta leggera e sbilanciata verso la testa. In questo modo, l’attrezzo sembra veramente leggero, e comunque più leggero di quanto non sembri tenendolo per il manico e in posizione orizzontale, parallela al suolo. E’ un po’ come tenere un martello in posizione verticale (più facile), anziché tenerlo per il manico in posizione orizzontale (molto più faticoso).

Alla base della fatica che proviamo quando teniamo una racchetta o un martello paralleli al suolo, vi è il cosiddetto momento della forza, che può essere definito come il peso della racchetta moltiplicato per il braccio della leva (che a sua volta è la distanza tra la mano e il baricentro dell’attrezzo), una forza che si applica nel baricentro della racchetta ed è parallela al suolo. Una racchetta tenuta per il manico sembrerà quattro o cinque volte più pesante rispetto a quando viene tenuta per il punto in cui cade il centro di massa o in verticale.

Due racchette della stessa lunghezza e dello stesso peso ma di diverso bilanciamento, avranno un diverso momento della forza, per cui quella con il bilanciamento più spostato verso la testa sarà più difficile da maneggiare, e affaticherà maggiormente il braccio durante il gioco, visto che spesso la racchetta viene tenuta in posizione parallela al suolo, come ad esempio nell’attesa tra un colpo e l’altro, in risposta o nelle volée.

Dunque il bilanciamento non influisce soltanto sulle forze che operano all’impatto con la pallina, ma anche sull’affaticamento dovuto al semplice maneggiare la racchetta.

(In realtà il momento della forza è presente anche durante lo swing per colpire la palla, perché comunque la forza di gravità continua ad operare. Esso non è invece presente nel servizio, quando la racchetta è tenuta in verticale.)

È vero che le racchette sbilanciate verso la testa sono in genere leggere, ma quando ci si gioca sono molto meno facili da usare di quanto non sembri tenendole in mano in posizione verticale. Vedremo comunque in seguito che il bilanciamento verso la testa presenta altri effetti negativi.

(Il momento di forza applicato ad una racchetta tenuta per il manico e parallela al suolo è un momento statico, perché la mano deve contrastare la forza che spinge la racchetta verso il suolo, mentre quando la racchetta impatta la pallina essa subisce un contraccolpo improvviso ma dello stesso tipo, cfr. la pagina su. “Cosa accade all’impatto”.)

Il consiglio: prima di apprezzare una racchetta per la sua leggerezza, provate a tenerla parallela al suolo per il manico per qualche momento… e dopo riposatela nello scaffale del negozio.

(fonte: http://tuttoracchette.altervista.org)


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Se prendete in mano una penna biro senza tappo e cercate di tenerla in bilico sul vostro dito tenuto in orizzontale, il gioco vi riuscirà solo se appoggerete la penna intorno al suo centro. Se ora mettete il tappo sulla penna, per tenerla in bilico con il dito sarete costretti ad appoggiarla più verso l’estremità dove è collocato il tappo stesso. Questo perché il tappo ha spostato il centro di massa (o baricentro) della penna verso una delle due estremità.

Una penna rimane in equilibrio su un dito se appoggiata in corrispondenza del suo centro di massa

Anche le racchette, come le penne e tutti gli altri oggetti, hanno un loro centro di massa, che non corrisponde necessariamente alla metà della loro lunghezza. Il bilanciamento (balance) misura appunto il punto in cui si trova il centro di massa.

Il bilanciamento è importante perché determina il punto intorno al quale la racchetta tende a ruotare all’impatto con la palla; si può dire che la racchetta si comporti come se tutta la sua massa fosse concentrata in quel punto.

Vi sono racchette bilanciate verso il manico (o meglio, vi erano durante l’epoca del legno, perché di fatto oggi sono scomparse), altre bilanciate intorno alla metà della lunghezza del telaio, e altre ancora bilanciate verso la testa.

Anche se negli ultimi 15-20anni sono state introdotte sul mercato racchette molto sbilanciate verso la testa, le racchette migliori sono quelle bilanciate verso il centro o verso il manico.

Le racchette sbilanciate verso la testa hanno un comportamento simile a quello di un martello (non a caso alcuni modelli come la Wilson Hyper Hammer portavano il termine “martello” nel nome!): all’inizio è difficile iniziare il movimento (non a caso le racchette di questo tipo sono leggere, altrimenti sarebbero troppo difficili da maneggiare), ma poi, una volta partita, la racchetta tenderà a proseguire il movimento da sola e colpirà la pallina ad alta velocità 

Nel capitolo precedente abbiamo visto come una racchetta leggera sia meno efficiente rispetto ad una pesante. Ciò non toglie che per una persona dotata di poca forza, sia più facile usare una racchetta leggera e imprimerle una certa accelerazione, piuttosto che una pesante.

Se ci si abitua a questo tipo di racchetta, giocare può sembrare facile, soprattutto i colpi da fondo campo. Più difficile giocare le volée e i colpi di tocco, dal momento che, come abbiamo detto, è difficile manovrare un martello, se non per picchiare duro senza troppi pensieri. Viceversa, maneggiare un martello al contrario, cioè prendendolo per la testa, è estremamente facile, anche se naturalmente non sarà facile produrre un colpo della stessa potenza, perché avremmo quasi tutta la massa nella mano.

(fonte: http://tuttoracchette.altervista.org)


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jack-kramer

“Giocate con la racchetta più pesante che potete manovrare con agio”, Jack Kramer, grande campione di tennis (1921-2009).

Il peso (weight) è una delle grandezze fondamentali in una racchetta da tennis. La maggior parte delle racchette presenti nei cataloghi attuali delle case costruttrici va da poco più di 250 a 340 grammi. La politica delle case costruttrici degli ultimi decenni, da quando sono state definitivamente abbandonate le racchette di legno, il cui peso medio si attestava intorno ai 400 grammi, è stata quella di offrire attrezzi sempre più leggeri. Questa tendenza però si è arrestata quando ci si è accorti che oltre un certo livello di leggerezza, le racchette offrivano più svantaggi che vantaggi, tanto che i giocatori professionisti continuano a giocare con modelli che non sono sostanzialmente cambiati da quando all’inizio degli anni ’80 sono stati introdotti i primi modelli in grafite.

Dal canto loro, i produttori continuano a spingere il pubblico ad acquistare racchette leggere, facendo leva sulla promessa di una maggiore facilità di gioco, promessa che indubbiamente viene mantenuta per i giocatori alle prime armi. Inoltre, le case produttrici continuano a sfornare modelli nuovi, presentando nuove e rivoluzionarie applicazioni tecnologiche, per cui presentano telai leggeri e rigidi, a cui vengono aggiunti sistemi di smorzamento delle vibrazioni che dovrebbero proteggerebbe da fastidi tipici come il gomito del tennista. Il fatto che i giocatori professionisti non usano questi modelli ipertecnologici e non hanno il gomito del tennista, ci fa però capire in che direzione dobbiamo guardare se vogliamo trovare una racchetta di buona qualità in senso assoluto.

Dunque, va sfatato il mito, che per la verità non ha mai convinto gli addetti ai lavori, che una racchetta leggera sia migliore di una pesante.

Quando impugniamo per la prima volta una racchetta esposta in un negozio sportivo infatti, non dobbiamo limitarci a considerare la facilità con cui la teniamo in mano, né ha molto senso provare a simulare il gesto di colpire la palla a vuoto. Per capire quali sono i fattori che influenzano le prestazioni di una racchetta dobbiamo invece partire dalla considerazione che essa deve sostenere l’impatto con la palla, imprimendole la velocità e la direzione dai noi desiderata.

Dal momento che la palla ha un peso costante (da 56,7 a 58,5 grammi), più una racchetta è pesante, più disporrà di una massa in grado di opporsi all’impatto con la palla stessa.

In termini generali, possiamo dire che più una racchetta è leggera, meno sarà stabile all’impatto con la palla nei colpi decentrati, e dunque meno controllo offrirà in questo tipo di colpi, che comunque si verificano con una certa frequenza per tutti (e tanto più per i non professionisti); inoltre una racchetta leggera, a parità di velocità con cui è mossa fornirà meno potenza, e per questo ci costringerà ad ampie e veloci sbracciate per dare un po’ di potenza al colpo, riducendo ulteriormente il controllo, dal momento che come è ovvio, eseguire un movimento a velocità maggiori ne riduce la precisione.

Potrà forse sembrare strano, ma una racchetta leggera, per quanto il suo bilanciamento sia spostato verso la testa, è anche meno efficiente, e dunque richiede un maggior lavoro per ottenere un determinato risultato (cioè spedire dall’altra parte del campo la palla ad una determinata velocità).

Una racchetta leggera, poi ci esporrà ad un maggiore rischio di infortuni, perché subirà maggiormente l’impatto con la palla (come accade ad esempio ad un’automobile dal peso contenuto rispetto ad una più pesante), rallentando maggiormente la sua corsa, e trasferendo i contraccolpi dell’impatto, soprattutto nel caso di un impatto decentrato, sul braccio di chi la impugna, con il risultato di aumentare lo shock nei confronti del sistema muscolo-tendineo.

Viceversa, più una racchetta è pesante, più sarà stabile all’impatto, fornendo nello stesso tempo potenza e controllo, e inoltre ridurrà lo shock al momento dell’impatto e dunque il rischio di infortuni.

Per quanto riguarda la potenza, se è vero che a parità di velocità della racchetta al momento dell’impatto, una racchetta più pesante trasferirà più energia alla palla e dunque le imprimerà una velocità maggiore, è anche vero che all’atto pratico non vi è un reale rapporto tra peso della racchetta e potenza, nel senso che all’interno del range di peso che ha la maggior parte delle racchette, cioè dai 280 ai 370 grammi, la velocità massima di palla che può essere generata è più o meno la stessa: una racchetta più leggera potrà essere spinta dall’apparato muscolo-scheletrico del giocatore con più velocità, e dunque il risultato in termini di velocità prodotta sarà più o meno lo stesso.

Dunque, il peso della racchetta influisce sul controllo e sulla riduzione dello shock, mentre in termini pratici ha un ruolo trascurabile sulla potenza. È vero però che chi è abituato ad un certo swing, cioè ha i colpi ormai “registrati” in termini di ampiezza e velocità, potrebbe generare più potenza con una racchetta leggermente più pesante rispetto a quella a cui è abituato, purché il peso in più non gli impedisca di eseguire i movimenti a cui è abituato.

(fonte: http://tuttoracchette.altervista.org)


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Bene, fino ad ora abbiamo visto che una buona racchetta deve avere un certo peso, non deve essere un fuscello. Ok, ma quanto deve pesare?

Prima di rispondere a questa domanda, occorre tenere presente che il tennis è sì uno sport di potenza, ma è anche uno sport di resistenza, e che è uno sport di forza, ma anche di tocco. E spesso i game decisivi in un match arrivano dopo ore di estenuante lotta.

Certamente, non sarebbe una buona idea quella di perdere una partita perché il braccio è stato sfiancato da una racchetta che pesava come un macigno. Disporre di un’arma che nei primi venti minuti ci fa sembrare dei fenomeni e poi ci costringe ad arrancare strisciando per il resto dell’incontro, non è certo la soluzione migliore. È altresì chiaro che se una racchetta fosse veramente pesante, se ad esempio immaginiamo una racchetta così pesante che fosse addirittura impossibile sollevarla, non sarebbe una grande idea e l’ingegnere non verrebbe promosso.

Una racchetta troppo pesante per il braccio di un giocatore, per quanto egli riesca in qualche modo a manovrarla, tenderà comunque a rimanere indietro, arrivando in ritardo all’appuntamento con la palla. Per compensare a queste difficoltà il giocatore tenderà a contrarre i muscoli in maniera eccessiva, con il rischio di infortunarsi.

Queste considerazioni potrebbero sembrare contraddittorie e l’intera questione potrebbe sembrare complicata. Ed è bene che sia così, perché in questo modo stiamo entrando nella giusta ottica, e stiamo cominciando a capire che quando si parla di scegliere (e prima ancora, di costruire) una buona racchetta da tennis, si tratta di trovare i giusti compromessi tra esigenze diverse.

Torniamo dunque a bomba e cerchiamo di individuare il giusto peso per una racchetta da tennis. Dobbiamo trovare un peso ragionevole, che ci consenta di picchiare duro senza perdere di precisione, ma anche di manovrare agevolmente, di arrivare in qualche modo sulla palla anche se siamo in ritardo, di buttarla di là con il solo uso del polso anche quando sembrava impossibile, ecc.

La conclusione è che la racchetta deve essere la più pesante possibile, però nel nostro personale range di maneggevolezza. In altre parole, se siamo in grado di maneggiare con facilità una racchetta che arriva fino a 320 grammi, sceglieremo una racchetta da 320 grammi. Dunque, non la più leggera, ma la più pesante, compatibilmente con la nostra forza fisica e il nostro stato di forma.

Ma come facciamo a sapere quale peso ci possiamo permettere in una racchetta? In primo luogo, dobbiamo tenere presente che, entro certi limiti, è possibile allenare il braccio e abituarlo ad usare una racchetta di un certo peso. Inoltre, abbiamo a disposizione l’esperienza fornitaci dagli altri giocatori. Se consideriamo che moltissimi giocatori, dagli adulti alle ragazze nell’età dell’adolescenza, usano facilmente racchette che pesano intorno ai 300 grammi non incordate, possiamo considerare questo peso come punto di partenza.

Se vogliamo definire un range di peso ottimale dunque, per la maggior parte delle persone, maschi e femmine dai 15 anni in su, possiamo indicare quello che va 295 ai 305 grammi.

Occorre tenere presente che già una differenza di 10 grammi ha la sua importanza, perché secondo la ben nota formula f=ma, la forza prodotta dalla racchetta in movimento è il risultato della massa moltiplicata per l’accelerazione, per cui 10 grammi ad alta velocità hanno un effetto dell’ordine di chilogrammi.

(fonte: http://tuttoracchette.altervista.org)


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